Transizione 4.0: Cosa Cambia nel 2023

Cosa cambia nel piano nazionale Transizione 4.0 a partire da gennaio 2023? Ecco tutto quello che sappiamo sui bonus investimenti per la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese.

Piano nazionale Transizione 4.0: beni strumentali

Supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato. A tutte queste imprese è riconosciuto un credito d’imposta alle seguenti condizioni:

  1. Beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati (allegato A, legge 11 dicembre 2016, n. 232 – ex Iper ammortamento), dal 2023 al 2025:
  • 20% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro.
  • 10% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro.
  • 5% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.
  1. Beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzatifunzionali ai processi di trasformazione 4.0:
  • 2023: 20% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro.
  • 2024: 15% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro.
  • 2025: 10% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di euro.

Il credito d’imposta può essere esteso fino al 30 giugno 2026 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione.

Piano nazionale Transizione 4.0: ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica

La misura si pone l’obiettivo di sostenere la competitività delle imprese stimolando gli investimenti in Ricerca e Sviluppo, Innovazione tecnologica, anche nell’ambito del paradigma 4.0 e dell’economia circolare, Design e ideazione estetica.

Per le attività di innovazione tecnologica finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati, il credito d’imposta è riconosciuto:

  • Fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2023: al 10% della relativa base di calcolo, assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti sulle stesse spese ammissibili, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro.
  • Oltre il 31 dicembre 2023 e fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2025: al 5%, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro.

 

Per le attività di innovazione tecnologica 4.0 e green, finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0, il credito d’imposta è riconosciuto:

  • Fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2023: al 10%, nel limite massimo annuale di 4 milioni di euro.
  • Oltre il 31 dicembre 2023 e fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2025: al 5%, nel limite massimo annuale di 4 milioni di euro.

Per le attività di design e ideazione estetica finalizzate ad innovare in modo significativo i prodotti dell’impresa sul piano della forma e di altri elementi non tecnici o funzionali, il credito d’imposta è riconosciuto:

  • Fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2023: al 10% della relativa base di calcolo, assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti sulle stesse spese ammissibili, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro.
  • Oltre il 31 dicembre 2023 e fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2025: al 5%, nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro.

Proroga termini di consegna fino al 31 dicembre 2023

Il Consiglio Dei Ministri ha prorogato fino al 31 dicembre 2023 i termini per consegnare i beni 4.0 ordinati nel corso nel 2022.

“È un segnale di attenzione doveroso per quelle imprese che stanno investendo e che potranno così accedere ad un credito d’imposta più elevato in un contesto internazionale profondamente mutato.” Commenta il ministro Adolfo Urso.

Questo è stato reso necessario a causa degli eventi che hanno mutato il contesto internazionale con un impatto importante sulla produzione. Tuttavia, l’estensione del termine è circoscritta unicamente ai beni materiali inclusi nell’allegato A annesso alla L. 232/2016 (beni materiali 4.0 di cui all’articolo 1, comma 1057, L. 178/2020).